venerdì 27 giugno 2014

Sweetie Cafè Littéraire

Dramma, dramma, dramma.
Ho invitato una Signora blogger nel mio Cafè Littéraire e son giorni che continuo a mordermi le mani perché non riesco a trovare il modo adatto di presentarla.
Il problema è lei... assolutamente! Non c'è dubbio alcuno! Mica io?
Troppa personalità... troppa! E' spiccatamente "sgranocchiosa", con quel retrogusto di zucchero non raffinato... ha il colore ambrato-oro del miele e il profumo pungente di zenzero e menta!
Nei capelli granellini di biscotti come polvere di stelle, nelle tasche briciole e sorprese. Gli occhi pieni di intenzioni, ideuzze e scintille!
Come si fa a presentare una tipa così? Come posso darle meritato omaggio se non con una buona dose di
varietà, colore e frammenti speziati
La faccio accomodare sulla morbidissima poltrona di piume color panna o a terra sul tappeto tipo pic nic? Le verso del tè o le offro tre palline di gelato variegato? Che ansia!
L'unica certezza sarà presentarle le mie fuffole vestite a festa e cotonate per l'occasione...
Chi ancora non avesse inteso di chi sto parlando, corra immediatamente da Sweetie's Home e si lasci travolgere da un mare di puro bianco, dall'immensità della sua luce e dalla sana dose di sorrisi che Manuela emana spontaneamente!
Lei, per l'occasione mi ha portato degli Scones al Cioccolato Bianco! Goduria!
Ma prima di offrirli a voi tutti, mi piacerebbe vi tuffaste con me nel frammento di un'opera che adoro e che più d'ogni altra è stata capace di far crescere e maturare il mio cuore!
L'autore è Erich Segal e al
Cafè di oggi mi piacerebbe leggervi un pezzettino di Dottori*!

*ATTENZIONE: per tutti coloro che non hanno letto questo libro ed hanno intenzione di farlo, è giusto sappiano che questo stralcio costituisce uno spoiler!


<<Io non ho mai avuto una vera fiducia in nessun uomo.>>
<<Però in me ce l'hai!>>
<<Sì, ma è diverso>>, rispose lei subito.
Rimasero di nuovo in silenzio.
Poi Barney domandò: <<Perché?>>
<<Perché cosa?>>
<<Perché sono diverso dagli altri uomini?>>
Lei non seppe che cosa rispondere. Tutto sommato, non ci aveva mai riflettuto seriamente.
No, certo che ci aveva riflettuto.
Alla fine disse: <<Non saprei, Barn. A quanto mi ricordo, tu sei sempre stata la persona più importante nella mia vita>>.
<<Però non hai risposto alla domanda, Laura. Per quale motivo sono differente dagli altri uomini?>>
Lei alzò le spalle. <<Suppongo perché siamo sempre stati... buoni amici.>>
Lui la guardò e poi le domandò a bassa voce: <<E questo preclude qualsiasi altra cosa, uhu?>>
Lei rimase in silenzio e Barney continuò:
<<Puoi dire in tutta sincerità di non aver mai pensato a noi due come... a una vera coppia? Io confesso di averlo fatto. Cioè, sono fantasie che ho sempre cercato di respingere, perché non volevo correre il rischio di perdere quella cosa tutta speciale che abbiamo...>>
Laura rise imbarazzata ma trovò ugualmente il coraggio di ammettere: <<Naturalmente anch'io ho avuto pensieri del genere. Cioè, ho passato la mia esistenza a spiegare a tutto il mondo il motivo per il quale eravamo semplicemente amici e non... mi capisci... amanti>>.
<<Il che significa che siamo in due. Però, Laura, non posso più farlo.>>
<<Cosa?>>
Lui le rispose con un'altra domanda.
<<Secondo te, chi di noi due pensi che sia il più spaventato?>>
La domanda era insapettata, però la risposta si trovava, come sempre, lì, al centro delle sue riflessioni più segrete.
<<Io>>, disse Laura. <<Ho sempre pensato che mi conoscevi troppo bene... cioè, che conoscevi i miei difetti segreti... perché ti potessi piacere a tal punto.>>
<<Ma tu mi piaci a tal punto>>, disse lui. <<Ti amo in ogni senso, Laura.>>
Lei aveva chinato la testa, ma anche senza riuscire a vederla in faccia Barn capì che stava piangendo.
<<Ehi, Castellano, dimmi la verità. Devo ammettere di aver perduto in questo momento la mia migliore amica?>>
Lei alzò gli occhi; le guance rigate di lacrime erano in contraddizione con il sorriso che l'illuminava.
<<E' quello che spero>>, mormorò. <<Perché ho sempre desiderato che tu potessi... capisci... amarmi come una donna.>> Fece una pausa e poi aggiunse: <<Nello stesso modo in cui ti amo io>>.
Barney si alzò in piedi. <<Sono sobrio, Castellano. Tu come ti senti?>>
<<Sono sobria. So quello che dico.>>
La conversazione non si prolungò. Barney le venne vicino e le prese una mano. E si avviarono lentamente verso l'altra stanza.
Quella notte terminò la loro amicizia platonica.

Da Dottori, pagg. 698-699, di Erich Segal

martedì 24 giugno 2014

Dietro le quinte di una foto d'autore


In effetti se proprio ci si dovesse mettere d'ingegno si dovrebbe per prima cosa rendersi conto che questa non è affatto una fotografia fatta da un professionista.
La luce è artificiale, non sono state rispettate le "centralità", le "trequartezze", le ombreggiature gatte, ma anche l'inquadratura che mostra che è stato mozzato l'ultimo pelo della zampetta anteriore del ratto! A ben pensarci, il Mostro lì ritratto non è per definizione un gran soggetto da immortalare!
C'è di meglio sulla piazza!


Anche se inutilmente si prova a fare giochi con gli specchi per rendersi originali, comunque si scade in quella ovvia banalità... il ratto è un ratto e tale resta, anche con magheggi e Photoshoppate!
Non dovrebbero esserci dubbi... papino non sa cosa sta facendo, ma soprattutto in questo campo non ha la mia stima.
Ci vuol ben altro per riuscire a colpire, ci vogliono anni d'esperienza, una dose di pazienza non indifferente, gli strumenti adatti, fantasia, originalità, pratica, pratica, pratica... oppure... 


... me come soggetto!
E' così che mammina diventa un'artista, l'effetto è assicurato, la maestria anche!
Chiunque concorderebbe: avere me come centro-del-mondo renderebbe la tal foto degna d'essere guardata! 
Non c'è paragone. Tra me e il ratto c'è un abisso... ma che dico abisso... c'è papino!
E quando un giorno stanchi e vetusti avremo voglia di aprire l'album dei ricordi ci stupiremo di quanto quei colori ciocco-caffè-caramello siano talmente insulsi da non riuscire a contrastare il nero-elegante-lucido del mio manto di giovinetta.
Lei (il ratto) ci prova, dallo sfondo là in fondo, a cercare l'obiettivo, ma mammina è interessata solo a me e i miei occhi d'oro! E' così che nasce una stella, è in questo modo che si diventa famosi... 
E' questa la foto d'autore: senza fronzoli, strumenti, luci, tre quarti, triangolazioni, prospettive e pratica.
La foto d'autore siamo noi e il ricordo che abbiamo già creato.

giovedì 19 giugno 2014

In giro...

...sì... senti, io esco un attimo...

Mmmmh ok... dove vai?

Ehm... in giro!


Come, in giro?

Sì, esco... vado un attimo giù in fondo alla strada e torno!

E che vai a fare?

Ascolta, vado un attimo e torno, ok? Ho già perso abbastanza tempo!

Avrai mica di nuovo 'sta fissa che Miu è scappata?

...mmmh pftz... nooo... scendo!

Ok, ok, fammi capire, hai provato a chiamarla?

Sì!

Immagino l'avrai cercata ovunque!


Sì, infatti!

Proprio dappertutto!

Naturalmente!

Suvvia mi stai facendo perdere tempo e se...? Se passasse una macchina? Oddio, fammi andare, per piacere, potrebbe aver incontrato un cane-bullo o un gatto-affascinante-che-la-prenderebbe-solo-in-giro! Un rubagatti? Non ci voglio nemmeno pensare...

Ehm...


Cosa?

...

Parla... che c'è?

Hai guardato anche sul soppalco?


ABBIAMO UN SOPPALCO?!?

lunedì 16 giugno 2014

Sotto coperta

Ci sono giorni in cui la vita mette a dura prova.
Ci sono giorni grigi e giorni piovosi. Giorni in cui la coperta sembra essere l'unica migliore amica e in fondo, un pizzico di solidarietà affiora nei confronti di quel povero Linus.
Ci sono giorni in cui proprio non si può; giorni in cui è difficile accettare.
E si combatte e si arranca. Come un soldato si va avanti dentro cumuli di fango.


Puntata sui gomiti, conquisto centimetro dopo centimetro la mia agognata meta. Vado avanti senza fermarmi (perché chi si ferma è perduto) e nemmeno guardarmi indietro.
Attenta come un gatto annuso, scruto, valuto, ascolto ogni dettaglio, squadro il campo e lo faccio mio. Perché so che laggiù in fondo a quel tunnel la vittoria è succosamente dolce.


E' lì davanti a me, posso avvertirne il calore, posso intravederne la magia. Non manca molto. E' qui. La vittoria quando arriva non si spiega e non ringrazia. Lei c'è e si regala.
E' il momento più bello, quello che riesce a cambiare le sorti di una pessima giornata.


Sentirsi finalmente protetti da quell'infamissimo ratto, tra le gambe di mammina e papino, sotto le coperte dell'amore non ha prezzo!

giovedì 12 giugno 2014

Noi tifiamo Italia

Meglio riposare!
Ci prepariamo ad una notte da leoni!
Stasera cominciano i Mondiali di Calcio!
Noi tifiamo Italia!


...ma come... l'Italia gioca solo sabato???

Meglio approfittarne e cominciare ad allenarsi!
Dormire è cosa seria!

mercoledì 4 giugno 2014

L'agguatino... dell'amore

E' risaputo che quella - la tipa col muso sporco di Nutella, col pelo ispido color-tipico ratto, con i calzini alle zampe, la non-mono-color spruzzata di beige e caffè - sì, mia sorella è una dittatrice.

Da quando è arrivata in questa casa si è impadronita indistintamente di torre, tiragraffi...


...con annessa poltrona dell'amore...


 ...sedie con cuscino morbido...


...computer di papino...


...quindi ancora papino (e guai a chi glielo tocca), anche cresciuta, infatti, guarda in cagnesco (tze, un ratto!) dal suo ovetto dell'amore chi solo si permette di avvicinarlo...


...vogliamo parlare del divano?


I piedi di papino...


...l'attico della torre...


...corridoio, cucina (con wind chimes annesso!)...


...tavolo in sala...


 ...ed anche l'amaca da termosifone...



Ma ora basta! E' tempo di prendermi le mie rivincite! E' tempo di vendicarsi... è tempo di far valere i propri diritti... io... io... la agguatinerò e la farò fuori come un Nutellissimo ratto...




...la prossima volta!