venerdì 26 giugno 2015

Come nasce un buon Cafè (alla panna)!

E' stato come un lampo.
Silvia esce dalla sua auto appena parcheggiata di fronte al grande casale. Nota svogliatamente le altre auto lì ferme, ma si domanda come mai non ci sia qualcuno nei paraggi! La giornata è limpida e l'orario ormai permette una piacevole sosta al sole. Si appoggia al cofano e con la mano destra tamburella sulla borsa appoggiata alla spalla. La giovane non sa che fare, né dove dirigersi, quindi decide di chiamare sul cellulare la padrona di casa per chiederle spiegazioni.
E' a quel punto che proprio lei le viene incontro - chissà da dove - con passo svelto e gioioso. A metà strada si ferma e le fa un cenno con la mano. La invita evidentemente a seguirla.
Silvia non se lo fa ripetere, anche perché i sorrisi nati nel frattempo sono contagiosi; si volta di scatto verso l'auto e puntando al bagagliaio va a prendere la scatola che ha portato con tanta premura per l'incontro di quel giorno.
<<Dobbiamo passare dal giardino, ci sono... ehm... dei lavori in casa!>> le dice Roberta sorridendo, non appena l'altra le si ferma di fronte, poi l'abbraccia con calore come non vedesse una vecchia amica da troppo tempo.
<<Bene! Una passeggiata mi sgranchirà le gambe!>> risponde impacciata Silvia, ricambiando l'abbraccio con una sola mano, dato che con l'altra tiene il pacchetto.
Le due s'incamminano per una stradina laterale costeggiata a sinistra dal casale e a destra dal bosco fitto e colorato.
<<Mi parlavi di lavori! Di che si tratta?>> domanda curiosa Silvia.
<<Mah! Nulla di così importante... è un progetto che sto portando avanti da un mesetto...>> risponde evasiva l'altra <<...poi sai, trasferirmi qui ha praticamente fermato il tempo...>>
<<Immagino!>> la interrompe Silvia <<Sono certa che la calma di questo luogo debba darti questa impressione, vero?>>
<<...mmh, sì! Qualcosa del genere!>> chiude il discorso Roberta.
Arrivata sul retro Silvia scorge la grande vetrata che dà sull'interno e dopo aver liberato le mani poggiando tutto su un tavolino lì vicino, chiede a Roberta di raccontarle qualcosa sulle stanze per gli incontri letterari.
Un ampio sorriso illumina il volto della piccola padrona di casa, la quale si profonde in una minuziosa descrizione dell'idea di distribuire le sale l'una accanto all'altra. Appena varcata la vetrata, un ampio ingresso rotondo ospita sei porte tutte differenti.
<<La prima alla nostra sinistra è la Classic Room, come vedi la porta è in mogano scuro. Seguono la Modern Room che ha la porta in betulla chiaro spazzolato e la Vintage Room con la porta in rovere sbiancato>> comincia a spiegare lei.
<<Originale! E scommetto che la mia è quella!>> Silvia punta decisa il dito verso la prima porta dopo il corridoio che divide la stanza rotonda a metà.
Appena accanto al corridoio c'è una porta ricca di arzigogoli, ha uno stile orientaleggiante: è in ciliegio con venature rossicce. Ha la forma di un arco, ma termina in alto con una punta. Al centro ospita una vetrata multicormatica anch'essa a punta per seguire la cornice. La maniglia a forma di diamante è di vetro e porta direttamente alla Bohemian Room. 
<<Caspita, sì! E' proprio lei!>> sorride ammirata Roberta <<Accanto a quella ci sono le ultime due porte che danno rispettivamente sulla Minimal Room e sulla Shabby Chic Room>>.
<<Ehi, sono le 17! Facciamo merenda e cominciamo?>> propone Silvia.
<<Ma certo!>> replica l'altra <<Seguimi nel Cafè!>>


NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi raccontati sono frutto della fantasia dell'autore, pertanto eventuali riferimenti a fatti e/o persone (laddove non specificato e se già in pertinenza richiesto agli interessati) è puramente casuale. Questo testo è di proprietà dell’autore ed è protetto dalla legge sul diritto d’autore n.633/1941 e successive modifiche. Come da disclaimer presente in "Nel tempo libero faccio il Gatto" ne è vietata ogni riproduzione, copia, pubblicazione o redistribuzione totale o parziale previa richiesta all'autore stesso.

giovedì 18 giugno 2015

Occhietto sguincio


Definizione di sguìncio: sostantivo maschile probabile derivato del francese antico guenchir «andare di traverso, per sghembo», che a sua volta deriva dal francone wenkjan.

In pratica il Ratto sta schiarendo i peli attorno all'occhio destro.
Diciamo che sta schiarendo anche i baffi a destra.
Diciamo che questa anomalia da gatto strano la noto io soltanto.
E io soltanto la vedo per quel che è: una probabile alitosi che, estesasi tramite "leccaggio" di zampetta anteriore destra, ha provocato scoloritura della peluria durante una pulizia molto profonda del muso. Mi sembra evidente, no?
Papino e mammina sono tutti un fremito. Sono tutti un gridolino d'amore tipo "uuuh che carinaaa!", "uuuuh sono colpi di sole!", "oooh quant'è bella!".

Sto per vomitare.

Vorrei ricordare che per sguincio si intende anche: conformazione di una struttura muraria caratterizzata da due superfici piane verticali formanti angolo OTTUSO!!!
E ho detto tutto!

mercoledì 10 giugno 2015

Quando arriva la nonna

Quando arriva la nonna è sempre festa.
Quando arriva la nonna restiamo sveglie fino a tardi.
Quando arriva la nonna mangiamo sempre schifezze.
Quando arriva la nonna urliamo a squarciagola il suo nome e lei non si arrabbia.
Quando arriva la nonna i divani diventano casa e se un'unghiata ci sfugge lei è pronta a difenderci.
Quando arriva la nonna beviamo dal rubinetto.
Quando arriva la nonna lecchiamo i piatti sporchi.
Quando arriva la nonna il domani è sempre troppo vicino.
Quando arriva la nonna non esistono punizioni.
Quando arriva la nonna niente vaccini.
Quando arriva la nonna più topolini.
Quando arriva la nonna il sole è splendente.
Quando arriva la nonna piovono crocche dal cielo.
Quando arriva la nonna la mamma è felice.
Quando arriva la nonna il papà lo è ancor di più.

Quasi cominciavano a crederti... ma con l'ultima l'hai sparata proprio grossa, eh!

lunedì 1 giugno 2015

Le peculiarità del Ratto

Non sono solita elogiare le mie qualità, né tanto meno innalzarmi a "felina dell'anno". Non vi dirò di quella volta che con un rapido salto ho volteggiato in aria per acchiappare quella succosissima mosca in un colpo solo, né quando ho fatto morire di paura la mia mammina perché ero scomparsa salendo sul soppalco. Oggi vi parlerò del Ratto. Sì! Di mia sorella gatta: tale Mia!
Ebbene cosa sappiamo di lei?
Che è un gatto dal punto di vista formale, ma nella realtà:
- non profuma di gatto, ma puzza di ratto
- ha un muso che ricorda vagamente un topo dei cartoni animati (altro che felino!)
- non sa saltare (tutt'al più lei "si appoggia" agli umani per esser issata... e questo non è saltare!)
- quasi non sa miagolare
Questi motivi da soli potrebbero già bastare ad estrometterla dal fantastico mondo dei "gatti", ma no!
Lei vuole osare, lei aggiunge motivi a motivi, lei ha delle peculiarità solo sue che la rendono praticamente inutilizzabile anche come cacciatrice.
Queste di seguito le prove.
E mi darete ragione!