sabato 12 ottobre 2013

Il mio angolo di Paradiso

Ho dovuto sopportarla per 2 ore ininterrotte, senza sapere che al termine delle quali avrei perso per sempre il mio angolo di Paradiso.

E' cominciato tutto all'alba, quando con un languorino mi sono diretta alla mia ciotola - giuro, silenziosa come un gatto - ma quel ratto beige ha un effettivo sesto senso sofisticato o un udito  troppo sviluppato e mi si è incollato alla coda.
Testa a testa per le crocchette, vince sempre il ratto. In fondo sono una gatta buona.
Terminata pappa mi son diretta al davanzale della finestra (mammina e papino erano già svegli e mi avevano preparato il posticino anti-ratto!). Il mio angolo di Paradiso: l'unico posto dove quel topo beige non riesce ad arrivare, date le zampe corte da gatto nano di 3 mesi!
In quell'angolo lascio che i miei pensieri vadano con il vento, divento tutt'uno con la natura e il profumo dell'erba mi attrae ogni giorno regalandomi nuove sfumature in ogni momento: oggi di pino, domani di edera, ieri di caprifoglio.
E poi la rondine insegue il gabbiano, il merlo spunta dal cespuglio mentre un'ape ronza attorno a quei gerani. Mille mondi in uno solo. La pace dei sensi.

Quindi quel ratto ha cominciato a starmi alle calcagna e per le successive due ore ha continuato imperterrita a saltare. Ah! Quella folle non ha concesso un attimo di tregua ai suoi muscoli! Ha provato e riprovato, saltato e ancora e ancora, ma nulla.
Ha provato dal letto. Troppo lontano.
Ha provato ad arrampicarsi alla tenda. Senza unghie non ha potuto alzarsi più di 30 centimetri.
Ha provato a raggiungere il davanzale. Una volta appesa i muscoli non hanno retto.
Quindi mi sono rasserenata, le ho mostrato il mio sorriso splendente e ho potuto dedicarmi al mio sonnellino sotto il sole del mattino, così caldo e luminoso a quell'ora del giorno sul mio angolo di Paradiso. 

Camminavo su quel selciato in fiore e un profumo attraente guidava ogni mio passo e di tanto in tanto spuntavano sul cammino saporiti bocconcini di carne, succulenti e generosi. Assaggiavo il primo e già sentivo il languorino per il successivo che avrei trovato. Eccolo lì, laggiù, sulla strada che intanto diventava morbida come il mio cuscino preferito. Sentivo quel soffice suolo sotto le mie zampe e sapevo che se fossi stata stanca, mi sarebbe bastato stendermi ed avrei tastato la comodità di ogni centimetro quadrato di quel luogo stupen...

...è stato in quel momento che il ratto mi ha svegliata e riportata alla realtà!
Dopo due ore, la bestia, calpestandomi il viso e sporgendosi fuori dalla finestra, ha urlato

Ce l'ho fatta!!!

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